Antonio Sansica Antonio Sansica

Livio

Volevo dire la mia sui tristi fatti accaduti negli ultimi giorni, riguardanti il ritorno della cosiddetta “onda nera”, al momento fissando tre singoli episodi: il calciatore Eugenio Maria Luppi che dopo aver segnato un gol durante una partita a Marzabotto, ha mostrato una maglietta della Repubblica Sociale facendo il saluto romano, l’irruzione del gruppo di skinhead durante la riunione dell’associazione “Como senza frontiere” ed in fine, il blitz fascista di Forza Nuova sotto la sede de la Repubblica.

Rispondo raccontandovi brevemente la storia di Livio, nome di battaglia “Delinger”, 93 anni, si un altro dei partigiani che ho conosciuto e con cui ho avuto il grandissimo piacere di chiacchierare per ore, probabilmente uno degli ultimi racconti che andranno a completare la mia storia Partisans: there was no time for fear. Comunque, questi tristi episodi, come ho voluto superficialmente chiamarli, non fanno altro che rafforzare il mio ideale, le mie motivazioni per cui decisi di andare a ripercorrere i sentieri della resistenza, di ascoltare storie infinite di ribelli, banditi e giovani staffette; questioni private.

Ci vorrebbe un libro per raccontare la storia di Livio - lui l’ha già scritta con l’aiuto di suo nipote -  ma bastano due episodi, abbastanza unici ed emblematici. Livio entrò nelle brigate partigiane scappando dal servizio militare, salì su per i monti di Reggio Emilia per entrare a contatto con le prime brigate di ribelli, ma prima ancora era un operario delle Reggiane, la celebre fabbrica che produceva attrezzature ferroviarie, prodotti bellici e negli anni trenta i primi arei da caccia italiani.
Livio all’ora diciannovenne operario partecipò alle manifestazioni per la pace volute da migliaia di altri lavoratori delle Reggiane, ma il 28 Luglio del 1943, proprio durante uno di questi cortei, una squadra di bersaglieri sparò alla folla, si dice dopo aver sentito ulteriori spari, così uccidendo 9 operai disarmati, tra cui una donna incinta; l’eccidio delle Reggiane fu uno dei tanti tragici eventi accaduti a Reggio Emilia. Livio partecipò a quella mattanza, con i suoi occhi da diciannovenne, anche se da tempo non si sentiva più un ragazzo. Molti non sanno che fu sfiorata una seconda strage, quando un ingegnere per vendicare i 9 operari uccisi dal regime, scappò a recuperare delle mitragliatrici Breda da un caccia in fase di costruzione, ma venne fermato da Livio che gli saltò addosso e abbracciandolo gli scongiurò di non sparare, di non versare altro sangue.

Livio già partigiano della Brigata Garibaldi, prese parte alla leggendaria Operazione Tombola, un’operazione speciale comandata dalle forze speciali inglesi SAS. In 100 partirono dalle montagne vicino Reggio Emilia, in una fredda notte di Marzo, la missione consisteva nell’attaccare due ville nella località di Botteghen di Albinea, Villa Rossi e Villa Calvi allora il comando tedesco della Linea Gotica Occidentale. L’eroica missione avvenne il 27 Marzo del 1945, composta da paracadutisti inglesi, partigiani italiani e dissidenti russi, ci furono 3 caduti inglesi e circa 50-60 tedeschi. Tutto ciò accadde a suono di cornamusa, suonata dal soldato scozzese David Kirkpatrick anche chiamato Suonatore Matto, che ebbe l’ordine di paracadutarsi sul monte Cusna (lo fece in kilt), raggiungere il battaglione Alleato, e di suonare ininterrottamente durante appunto Operazione Tombola. Fu un’operazione chiave, visto l’importanza strategica del luogo ed avrebbe supportato l’avanzamento degli alleati e quindi la liberazione della città; difatti inflisse un durissimo colpo ai vertici del comando tedesco. Livio durante la ritirata, quindi dopo aver neutralizzato entrambi gli obiettivi, insieme ad un suo compagno, riuscì a portare in salvo un altro compagno ferito durante l’attacco, usando una scala a pioli come barella, tappandogli la bocca con un fazzoletto (per lui un gesto un crudele ma assolutamente d’obbligo) in modo che non gridasse, e nascondendolo in una casa nelle zone limitrofe all’obbiettivo.

Scrivo queste righe di pungo, per non dimenticare che la storia è fatta di gesta, di poco o grande coraggio, ma comunque di scelte prese da persone che hanno coimbattuto per un ideale comune. Siamo una nazione con la memoria corta, e tendiamo a dimenticarci queste gesta coraggiose di uomini e donne, che hanno sacrificato la loro vita per riconsegnarci una nazione libera. A molti tutto ciò può risultare banale, inutile, monotono ma io credo che bisogna sempre parlarne, appunto perché gli eventi accaduti in fine non sono lontani da quel tragico periodo.

Oggi è la giornata dei diritti umani, il 10 Dicembre. Niente è dovuto.

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Antonio Sansica Antonio Sansica

Lo avrai
camerata Kesserling
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi
non con i sassi affumicati dei borghi inermi
straziati dal tuo sterminio
non con la terra dei cimiteri
dove i nostri compag…

Lo avrai
camerata Kesserling
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi
non con i sassi affumicati dei borghi inermi
straziati dal tuo sterminio
non con la terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non con la neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non con la primavera di queste valli
che ti vide fuggire
ma soltanto con il silenzio dei torturati
più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi che volontari si adunarono
per dignità non per odio
decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo
su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi con lo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama ora e sempre
Resistenza.
Piero Calamandrei

Appennino Tosco-Emiliano. Reggio Emilia 2015.
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Oggi e’ il 2 Giugno, la festa della Repubblica Italiana. Scrivo questo post per ricordarci che i valori della Resistenza, ovvero i valori che contribuirono alla nascita della nostra repubblica, debbano essere ricordati e vissuti da tutti noi SEMPRE,…

Oggi e’ il 2 Giugno, la festa della Repubblica Italiana. Scrivo questo post per ricordarci che i valori della Resistenza, ovvero i valori che contribuirono alla nascita della nostra repubblica, debbano essere ricordati e vissuti da tutti noi SEMPRE, e non esclusivamente durante le ricorrenze nazionali. Niente e’ dovuto. 

http://www.antoniosansica.com/partisans-there-was-no-time-for-fear

© All rights reseverd. Antonio Sansica 2015.

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Antonio Sansica Antonio Sansica

A new story is coming out soon. 

A new story is coming out soon. 

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« Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire. »
— Sandro Pertini Milano 25 Aprile 1945
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Antonio Sansica Antonio Sansica

Lapide ad Ignominia



Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
Più duro d’ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA. Pietro Calamandrei

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Bruno “Kira” Valcavi. 90. Bruno has fought the Second World War by joining the resistance up on the mountains nearby the town of #reggioemilia , in Emilia Romagna.    “we fought for the freedom of everybody, not for just a small pa…

Bruno “Kira” Valcavi. 90. Bruno has fought the Second World War by joining the resistance up on the mountains nearby the town of #reggioemilia , in Emilia Romagna. “we fought for the freedom of everybody, not for just a small part”. #partisans #partigiano #partigiani #resistenza #Italy #italia #resistance #resistenza #ww2 #war #reportagespotlight #veterans

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« Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscatt…

« Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione. »
(Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955)

Sta cominciando il mio viaggio verso i sentieri dei nidi di ragno.

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